lunedì 17 novembre 2008

Una "normale" Domenica da ignoranti

Ieri Domenica 16/11/08 apertura negozio ore 9.00.....
Ore 8.10...
-Sento bussare alla vetrina esterna del negozio e in maniera molto "gentile" mi viene chiesto a che ora abbiamo intenzione di aprire....
Ore 8.30...
-Apertura porte esterne e parcheggio. Una sola serranda aperta a metà due signori non più giovani si chinano passano sotto la serranda e "gentilmente" chiedono:
"vorrei il quotidiano" "scusi è chiuso apriamo alle 9.00" "Beh non le costa nulla darmi il quotidiano" ripeto "scusi siamo chiusi" "allora facciamo un giro nel negozio" ripeto "scusi è chiuso" "non compriamo niente facciamo solo un giro" "E' CHIUSO" forse hanno capito....
Ore 8.45...
-Apertura serrande... 6/7 persone con carrello si fiondano dentro. Bisogna inseguirli e riportarli fuori...
Ore 10.00...
-un cliente compra un cellulare tempo stimato per la vendita circa 5 minuti.... Ben tre clienti lanciano il loro giornale in malo modo perchè non si può aspettare tutto questo tempo per pagare un giornale.... Certo posso capirli anch'io la domenica mattina (se non lavorassi) alle 10.00 avrei fretta.... forse in quel preciso momento il primo uomo sta sbarcando su Marte un evento da non perdere hanno viaggiato per 6 mesi poverini....
Ore 10.30...
una cara signora mi dice che non capisco niente perchè il caricabatterie del cellulare che gli ho venduto il giorno prima ha la presa elettrica (non l'attacco del cellulare) rettangolare e non rotonda come quella che ha a casa....
Ore 11.30...
-"perchè avete tolto i poster del cd Pausini in prenotazione?" " non abbiamo mai avuto il cd della Pausini in prenotazione" "se non sa quello che vende cosa ci sta a fare dietro quel banco? ma guarda che gente che mettono a servire" la mia educazione non mi permette di rispondere....
Finalmente pausa pranzo il mio unico pensiero è "non posso tornare là dentro per altre 5 ore con questi depressi incapaci di vivere che pensano di poter uscire di casa ed essere maleducati. Non ricordandosi che è DOMENICA.... DOMENICA...DOMENICA... e la mia famiglia è a casa da sola... no non posso permetterlo...."
Dimenticavo è stata una di quelle giornate bellissime che forse capitano 3/4 volte nell'arco dell'anno non c'era una nuvola.... beati gli ignoranti...
Ciao Caterina

5 commenti:

Ale ha detto...

Domenica era una giornata stupenda,ho deciso di andare con il mio compagno a fare una bella camminata a Biella.. no, non per negozi... abbiamo fatto il sentiero del"Gorgomoro". Partendo dalla chiesetta di San Giuseppe ci si inerpica in mezzo ai boschi a fianco del Cervo.. paesaggio fantastico, tranquillità e pace, non c'era nessuno, abbiamo camminato per circa un'ora e mezza e siamo sbucati a Cosila nella strada per Oropa. Consiglio a tutte le famiglie una bella passeggiata nei boschi, almeno anche i bambini possono scoprire le meraviglie del territorio e della natura biellese e non solo dei centri commerciali e dei negozi.

Anonimo ha detto...

Complimenti, hai trattegiato con molta ironia e grande realismo il comportamento (diffusisimo) del popolo bue...

Ricambio il saluto lasciato sul mio blog e mi unisco alla buona battaglia che stai combattendo

Andrea

Unknown ha detto...

Forza Caterina!
La tua è un'iniziativa veramente lodevole: siamo solidali con te. Noi siamo una famiglia numerosa e per principio non acquistiamo mai durante le feste. Siamo convinti che questa corsa al consumo aumenti soltanto l'egoismo e l'individualismo che caratterizzano la nostra società: non porsi mai dalla parte degli altri ma voler solo soddisfare le proprie esigenze è diseducativo per le nostre generazioni e non è eticamente corretto.
Sarà una "battaglia" dura e lunga ma la costanza premierà l'impegno. Da parte nostra cercheremo di convincere più gente possibile!

Famiglia Malavolta

Ale ha detto...

La prossima settimana L. dovrà rientrare in negozio dopo la maternità, i suoi due bellissimi angioletti dovranno stare con la baby sitter per una spesa complessiva di 550 euro. Anche il marito lavora nel fine settimana e i nonni abitano lontano. Perchè gli asili sono chiusi nel week-end? Il sindaco ha agevolato la grande distribuzione ma non ha creato i servizi per chi, come la famiglia di L., si trova in difficoltà ed è costretta a gestire i figli come pacchi postali.

Anonimo ha detto...

Ciao Caterina, sono una tua collega e mi trovo a lavorare in una ridente località turistica divenuta tale per la presenza della casa di un personaggio storico, un chimico come me, il grande Avogadro. Peccato che l'unico tipo di turismo sia quello commerciale, di chi, la domenica viene con il fidanzato/marito e ti guarda dall'alto in basso con superbia, perché lei se lo può permettere di venire a fare la spesa la domenica e si può permettere di lamentarsi per qualsiasi ragione: per le code alla cassa, i pochi giornali a disposizione, il mancato dvd di Checco Zalone...
Quelle stesse persone alle quali faccio gentilmente presente che non è possibile copiare i numeri di telefono dal Mercante oppure leggersi spudoratamente la Gazzetta senza decidere di acquistarli e che, mentre sono al telefono, ti guardano come se fosse un'obiezione assurda.
Io purtroppo la domenica ce l'ho inserita nel contratto e sono obbligata a lavorarle tutte dal mattino fino alla sera.
Lo so che non mi dovrei lamentare perché c'è chi un lavoro nemmeno ce l'ha, ma penso che nel mondo esistano anche le mezze misure, che ci debba essere posto per qualcos'altro al di fuori del lavoro.
Ricordo che tanti anni fa questi contratti Week End erano contratti per studenti, per chi voleva cercare di mettere da parte qualcosa per potersi mantenere. Ora sono diventati IL CONTRATTO.
L'unico a disposizione. O questo o niente. Penso a quando (e non tarderà) vorrò avere dei figli e li dovrò parcheggiare dai miei genitori la domenica e la maggior parte della settimana, perché, diciamocelo chiaramente lavorando 24 ore a settimana non si campa un gran che.
Spero sinceramente che si arrivi a fare come a Torino, dove i centri commerciali sono aperti una domenica a turno, così, se andrà bene, magari un paio di domeniche me ne potrò restare a casa mia.